I consiglieri comunali Antonio Barbuti e Marco Galdi abbandonano la riunione. Sarà convocato anche un Consiglio comunale. Dopo gli incendi, la conferenza dei capigruppo appoggia la richiesta del sindaco.
CAVA DE’ TIRRENI – E conferenza dei capigruppo fu. Riunitasi a Palazzo di Città Venerdì sera alle 19, alla presenza del Partito democratico, Cava civile, UdC, Partito socialista, Cava ci appartiene, Fratelli d’Italia-An, Aliberti sindaco, prendendo atto della relazione svolta dal primo cittadino Servalli in merito agli sviluppi del vasto fronte di fuoco e delle sue probabili e drammatiche conseguenze nel periodo invernale, condivide la proposta dello stesso primo cittadino di organizzare un incontro con i sindaci dei territori lesi dalle fiamme per dichiarare lo stato di calamità naturale e di conseguenza viene chiesto al presidente del consiglio Lorena Iuliano di convocare nel minor tempo possible un Consiglio comunale monotematico affinchè i cittadini siano messi al corrente delle criticità inerenti la situazione.
Dall’incontro movimentato di ieri, abbandonato da Antonio Barbuti e Marco Galdi, in quanto non favorevoli al documento partorito bensì propensi a discutere il tutto in Consiglio, emerge altresì la condisione dei capigruppo rimasti al tavolo, dell’atto di coraggio del sindaco di denunciare i ritardi d’intervento da parte di Stato e Regione Campania, governati entrambi dal suo partito, nonchè è stato richiesto al prefetto di Salerno ed a Vincenzo De Luca un’intervento più incisivo con uomini e mezzi idonei a fronteggiare l’emergenza, nonchè allo stesso Servalli è stata inoltrata richiesta di convocazione di un tavolo tecnico ad horas per definire le azioni a tutela di territorio e popolazione.
A seduta ultimata inoltre arrivavano gli apprezzamenti di Fdi – An , Aliberti sindaco e Cava ci appartiene verso il sindaco per aver accolto le loro sollecitazioni nonchè quelle della polizia locale, protezione civile e dei tanti volontari. Nel corso della seduta inoltre dal fascicolo mostrato dal sindaco emergeva la chiara origine dolosa dei roghi attraverso fotografie e documenti, destanto preoccupazione tra i presenti, intenzionati a capire chi può aver interesse a martoriare la vallata e come è possibile attuare un sistema preventivo idoneo, fermo restando la preghiera alle forze dell’ordine di una cattura più veloce possibile di quanti sono impegnati a delinquere tra le montagne.
Adriano Rescigno – Le Cronache