Documento del segretario locale dei Dem che chierisce le posizioni.
CASTEL SAN GIORGIO. Incredibile, ma vero! Lo sconfitto legittima lo sconfitto. Nel corso del primo consiglio comunale della nuova era sangiorgese, l’altra sera, Andrea Donato, che ha subito una eclatante disfatta elettorale, esibisce un documento a firma del locale segretario del circolo Pd (Mattia Faiella, colui che tutte le sere presentava i comizi elettorali e che quindi politicamente ha condiviso la sconfitta storica) in cui senza mezzi termini si dichiara che l’unico gruppo consiliare in cui si riconosce il Pd è quello all’opposizione guidato proprio da Andrea Donato.
Insomma la coppia perdente continua a chiudersi a riccio e senza alcuna dichiarazione o presa di posizione dei vertici provinciali, chiudono la porta in faccia a ben 11 consiglieri comunali (quelli di maggioranza). Chi voleva conoscere alcuni tra i motivi della Caporetto elettorale è servito! Resta ancora un mistero, però, sapere come mai il segretario del Pd locale e il capogruppo che non sono riusciti a formare il gruppo consiliare del Pd, decidono da soli, senza neanche poche righe del segretario provinciale Nicola Landolfi, chi sia o non sia Pd e quale sia la strategia del futuro. Probabilmente la sconfitta elettorale ha liberato doti divinatorie da antichi Druidi. Lasciando il Pd sangiorgese al primo anno dei corsi serali della scuola di magia di Hogwarts, con un Harry Potter ancora da scritturare mentre alcuni problemi pratici si stagliano all’orizzonte.
Tra gli undici consiglieri di maggioranza più di uno è iscritto al Pd. Cosa succederà con costoro? Saranno espulsi? Liquidati dal segretario perdente? Invitati a passare all’opposizione in un gruppo che porta il nome di una lista civica? E come si fa con qualche consigliere di minoranza, appartenente al gruppo a cui il segretario del Pd lo- cale ha deciso di assegnare medaglie e medagliette, che appena una settimana fa ha dichiarato che se si fosse formato il gruppo Pd lui avrebbe lasciato il gruppo? La commedia rischia di degenerare in farsa e a questo punto il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, dovrà necessariamente mettere una toppa. Quanto meno dire una parola, almeno spiegare che un partito vive e cresce quando si apre a contributi di possibili adesioni e non quando si chiude a riccio pensando di arroccarsi a difesa di un consenso elettorale in continua dispersione. Oltretutto il segretario locale del Pd, e il capogruppo candidato a sindaco, durante la campagna elettorale hanno dimostrato che proprio il consenso dell’elettorato è in continua migrazione verso altri lidi.
Paola Lanzara e il gruppo di maggioranza al momento non hanno rilasciato alcuna dichiarazione politica. Il conto alla rovescia è appena iniziato ma tra qualche mese si comincerà a parlare di elezioni politiche e allora il primo cittadino ed i consiglieri vincenti una posizione dovranno pur prenderla. Se il Pd sbatte loro la porta in faccia diventa naturale approdare verso altre spiagge. Cosa penserà allora Piero De Luca, il figlio del Governatore probabilmente candidato alla Camera dei Deputati? Nessun problema, i voti gli arriveranno dal giovane segretario del Pd sangiorgese….mai candidato e mai pesato elettoralmente. In compenso il gruppo consiliare in cui si riconosce il Pd è uno e uno soltanto.
Al momento formato da cinque elementi. Per le elezioni, però, è possibile che scenda a quattro e poi anche a tre. I primi segnali sono già arrivati, ma al momento Paola Lanzara nicchia. La sindaca sa bene che il tempo e i 5011 voti raccolti sono dalla sua parte. Tutto il resto sono supidi artifizi per restare a galla!
Le Cronache