Il Popolo della Famiglia a Nocera Inferiore: “Siamo rappresentanza politica nata dopo il family day”

Stamattina il “Popolo della Famiglia” di Mario Adinolfi ha fatto tappa a Nocera Inferiore.

L’evento è stato organizzato dall’architetto Basilio De Martino referente locale e candidato al consiglio comunale nella lista “Uniti per Torquato”. Presenti il sindaco uscente Manlio Torquato, Raffaele Adinolfi coordinatore regionale e Gianfranco Amato segretario nazionale del “Popolo della Famiglia”.

Il sindaco Torquato nel suo intervento ha evidenziato quanto fatto dall’amministrazione per le famiglie, in particolare le attività svolte per alleviarle dai diversi disagi quotidiani.

A spiegare le ragioni del movimento del “Popolo della Famiglia” il segretario Amato: “Nasce dall’esperienza del family day del 2015 e del 2016 e nasce dall’esigenza di dare una rappresentanza politica a quel popolo che è sceso in piazza. Il punto di svolta importante saranno queste elezioni amministrative, soprattutto al Nord. Noi siamo presenti con nostri candidati sindaci a Verona, Monza, Alessandria e altre città da est ad ovest. Siamo radicati anche in Sardegna e Sicilia. Qui a Nocera non siamo presenti perché i tempi non l’hanno consentito”. L’obiettivo del movimento di Adinolfi è quello di essere presente alle politiche: “La situazione attuale ci consente di andare da soli, con lo sbarramento al 3% è possibile. Con quella del 5% dovremmo ragionare con una coalizione, ma non abbiamo avuto segnali da nessuno. Noi speriamo di essere autonomi”. Anche alle regionali tra due anni potremmo vedere scendere in campo il “Popolo della Famiglia”: “Ci saremo, non c’è dubbio. Noi cercheremo di imitare quello che ha fatto il M5s, loro sono partiti dalle amministrative e piano piano si sono radicati così”. Un movimento che sembra strutturato come quello dei pentastellati, ma una alleanza con loro è possibile? Gianfranco Amato su questo aspetto ha affermato: “Dipende. In loro c’è una idea molto magmatica dal punto di vista valoriale, c’è tutto ed il contrario di tutto. Noi non vogliamo aggregare su una protesta, ma su un valore”.

Giuseppe Colamonaco

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