Come ogni anno, il Vescovo ha inviato alla comunità diocesana il Messaggio per l’estate. Un pensiero per chi resta a casa, ma anche un incoraggiamento a quanti in questo tempo si impegnano nel volontariato e nel servizio al prossimo. S.Ecc.za Rev.ma Monsignor Giuseppe Giudice riserva un’attenzione particolare alle parrocchie, che in questo periodo sono attive nell’organizzazione di grest e campi per i bambini, i giovani e le famiglie.
Di seguito il testo integrale del Messaggio.
Carissimi,
il 21 giugno inizia ufficialmente il tempo dell’estate e cominciamo a chiedere: dove andrai in vacanza? Ad essere sinceri, per tanti motivi, a tanti questa domanda rimane soffocata in gola; ormai, come per tante altre cose, c’è una profonda disparità: pochi sono sempre in vacanza, mentre molti non sanno nemmeno cos’è una giornata di riposo o di vacanza.Come Chiesa, noi stiamo con i molti, e non volgiamo omologarci al pensiero comune ed entrare nella dittatura delle vacanze a tutti i costi. Ma sappiamo bene, per cultura e tradizione, l’importanza del riposo, della sosta, del tempo sabbatico e alternativo.
Ci sono vacanze e vacanze, riposo e riposo! Importante è il riposo, non il dolce far niente; esso ha per noi una valenza diversa e non può essere un motivo per fare debiti o aumentare lo stress, quasi che tornado dalle ferie si ha poi bisogno di un altro periodo di riposo. Il riposo è anche un fatto culturale, di abitudine, di tradizione, di stile e riposarsi è innanzitutto fermarsi, cambiare un po’ attività, leggere, acculturarsi o mettersi dinanzi al Signore e non nella folla della fabbrica delle vacanze. Incoraggio tutte le iniziative delle nostre parrocchie – grest, campi scuola, estate insieme – che sono una ricchezza e una grande opportunità per le famiglie e per incentivare il volontariato, fosse anche per pochi giorni e ore. Che servizio stupendo all’educazione e alla formazione! Queste attività innanzitutto ricordano che i nostri ambienti non seguono il calendario scolastico e non chiudono con la scuola, anzi aprono e si allargano sempre più, perché tenuti insieme dai giorni dell’Anno Liturgico. Che ricchezza e che deterrente contro le chiacchiere e l’immobilismo, in quelle parrocchie e aggregazioni dove si trova tempo, spazio e fantasia, non solo per i bambini e i ragazzi, ma per le famiglie, perché per la crescita integrale di un piccolo, tutti i grandi sono impegnati ed anche
l’anziano riscopre il suo ruolo e la sua giovinezza. Se come Diocesi riuscissimo ogni anno a dare un tema comune, declinato dalla nostra fantasia, potrebbe essere un bel filo per mettere insieme le nostre variegate realtà.