Quell’attestato sospetto della San Giorgio Servizi

Il caso scoppia perché non figura nell’elenco dei gestori ambientali. La partecipata attesta a un dipendente un servizio per il quale non è autorizzata.

CASTEL SAN GIORGIO. Incredibile ma vero! La società in house del Comune di Castel San Giorgio si autodenuncia di abusivismo in relazione al ciclo integrato dei rifiuti. Roba da non crederci, ma in questa zona dell’Agro nocerino accade anche questo senza che nessuno si rizeli. Anzi. Sembra che possa accadere di tutto e chi dovrebbe sovrintendere, sorvegliare, garantire, nonostante le imbeccate pubbliche dei giornali, sembra voltarsi sempre dall’altra parte. Un atteggiamento che già si è verificato quando furono dati incarichi legali alla sorella del presidente in carica, nonostante le mille raccomandazione dell’Anac di Cantone, e che si ripete oggi con addirittura un certificato firmato ad un dipendente in cui si fa riferimento al ciclo integrato dei rifiuti pur essendo la San Giorgio Servizi mai stata iscritta all’albo regionale dei gestori ambientali e quindi impossibilitata a svolgere tale attività.

Ma raccontiamo i fatti. Quelli che certamente saranno liquidati con il solito “fatti raccontati da giornalacci” da parte di chi dovrebbe invece impedire che simili cose accadono. Lo scorso 28 febbraio, il presidente della società in house del Comune, Antonio Esposito, lo stesso per intenderci la cui sorella ricevette incarichi legali anche se all’epoca fu affermato a titolo gratuito, firma un attestato di servizio ad un dipendente in cui si legge che il lavoratore era stato assunto nel 2009 come addetto allo spazzamento delle strade in base alla legge 5/2014 art.1 comma 1 lett. B, “Riordino del servizio di Gestione Rifiuti Urbani e Assimiliati in Campania” e che attualmente è ancora impegnato in quella mansione.

Quella Legge fa esplicito riferimento alla gestione dei nuovi Ato per i rifiuti, alla gestione associata tra i comuni e all’albo regionale dei gestori ambientali in cui bisogna necessariamente essere iscritti per poter svolgere il servizio del ciclo integrato dei rifiuti.
Peccato che la San Giorgio Servizi non è associata con nessun altro, non è iscritta al relativo albo regionale e non ha mai ricevuto alcuna autorizzazione al riguardo. Insomma quel dipendente svolge un servizio che dovrebbe essere abusivamente svolto dalla società in house. Tutto assume ancor di più i caratteri della gravità perché sulla società in house vige il controllo analogo, cioè il Comune dovrebbe vigilare, controllare.

E il Comune da circa un anno è retto addirittura da un alto funzionario dello Stato come un vice prefetto. Senza parole!
Superficialità, improvvisazione, leggerezza?
Chi lo sa se a pensarla così sarà anche la Procura della Repubblica.

Gianfranco Pecoraro – Le Cronache
1-SPAZIO-PUBBLICITA'

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