Il comitato pendolari della linea storica Napoli – Salerno, attraverso una lettera aperta a firma del portavoce temporaneo Antonluigi Villani, incalza il presidente della IV Commissione regionale dei trasporti, Luca Cascone. Di seguito la lunga missiva nella quale, ancora una volta, il comitato illustra le proprie ragioni e quelle di una comunità che conta quasi un milione di utenti.
“Preg.mo Presidente Cascone, lunedì noi del Comitato dei Pendolari della linea ferroviaria storica Napoli Salerno ci siamo recati presso di Lei con spirito di fiducia e La ringraziamo per l’invito.
Anzitutto le nostre richieste sono ben contenute e moderate.
Siamo convinti che il buonsenso vincerà anche grazie al Suo importante contributo.
E non potrebbe essere diversamente perché Lei è un uomo dell’Agro Nocerino-Sarnese e per giunta un tecnico e non può non rendersi conto della gravità ed ingiustizia della situazione in esame.
A Lei che da diversi anni è amministratore della Cosa Pubblica certamente non sfugge la distinzione tra la discrezionalità amministrativa e l’arbitrio : dal punto di vista squisitamente giuridico la discrezionalità amministrativa è lecita in capo ad un amministratore pubblico e consiste in scelte atte a favorire qualche soggetto meritevole senza danneggiare ingiustificatamente nessuno, e l’arbitrio invece è il comportamento di un amministratore pubblico che compie scelte irrazionali ed ingiustificate a vantaggio di qualcuno ed a forte svantaggio di molti altri.
E l’attuale situazione della linea storica purtroppo potrebbe rientrare nella seconda fattispecie.
E’ notorio che l’orario vigente pressocchè invariato (con qualche ulteriore peggioramento) dal 15/4/2015 (data della riapertura della linea dopo l’incidente di Portici) penalizza in modo esageratamente vessatorio ed irrazionale gli utenti di tale linea raddoppiando e talvolta addirittura triplicando i tempi di percorrenza e privandoli tra l’altro dei treni regionali cosiddetti “diretti” sia in direzione Napoli e sia in direzione Salerno, dei collegamenti diretti a sud di Salerno e fino alla Calabria ed alla Puglia, dei collegamenti diretti a nord di Napoli.
Non ha alcun fondamento razionale e tecnico la circostanza che sulla linea cosiddetta “ad alta capacità a monte del Vesuvio” vi siano diversi treni “regionali” diretti cadenzati di buona qualità ed efficienza media tra Napoli e Salerno con un numero di utenti molto basso e che sulla linea storica Napoli Portici Salerno vi siano pochi treni “metropolitani” di ben minore qualità ed efficienza media con un numero di utenti molto elevato (circa un milione di utenti tra residenti nei Comuni ivi insistenti e nei Comuni limitrofi, senza calcolare i turisti e gli stranieri ivi soggiornanti a vario titolo e gli stessi salernitani e napoletani ad essa interessati).
A mò di esempio si consideri che sulla linea ferroviaria ad alta velocità a monte del Vesuvio nel solo percorso di andata giornaliero feriale tra Salerno e Napoli circolano circa 50 treni di diversa tipologia e di buona qualità (Frecciarossa, Frecciabianca, Intercity, regionali, senza calcolare Italo) di cui una ventina di regionali diretti mentre sempre nello stesso percorso di andata giornaliero feriale sulla linea ferroviaria storica circolano solo una trentina di treni metropolitani spesso vetusti ed alquanto inefficaci e molto lenti e talvolta soggetti anche a soppressioni di corse.
Insomma si deve smettere una volta per tutte di ritenere in modo del tutto irrazionale ed ingiusto che i salernitani siano diretti quasi esclusivamente a Napoli e che i napoletani siano diretti quasi esclusivamente a Salerno.
Lei è un eminente rappresentante del Potere Politico e in virtù della vigente normativa (si confronti a mò di paradigma, tra gli altri, l’art. 16, commi 1^ e 3^, della Legge della Regione Campania n. 3/2002) gli organi direttivi politici regionali (Governatore e Giunta Regionale) hanno il potere di adottare gli atti direttivi essenziali per il trasporto ferroviario regionale. In definitiva nelle decisioni essenziali in merito al trasporto regionale hanno un’importanza decisionale preminente il Governatore nonché Assessore ai Trasporti e la Giunta Regionale mentre Trenitalia S.P.A. è solo l’organo tecnico attuativo di tali decisioni di natura politica.
Inoltre non avrebbe alcun fondamento giuridico-contabile l’obiezione che Trenitalia S.P.A. vanterebbe un ingente credito (che ora sembra essersi ridotto) nei confronti della stessa Regione in quanto le nostre richieste sono a costo vicino allo zero: infatti si tratta semplicemente di spostare alcuni treni regionali (i cosiddetti Minuetto della prima generazione 2004-2005, inclusi quelli a due piani) dalla linea ad alta capacità a monte del Vesuvio a quella storica oltre all’irrinunziabile riutilizzo della galleria Santa Lucia.
Anche alla luce della gravissima emergenza ambientale dovuta alla presenza in quantità enormi di polveri sottili anche e soprattutto lungo le città insistenti sulla linea storica (dove si registra un’altissima densità demografica ed un altrettanto altissima intensità di traffico automobilistico) si impone la scelta di favorire il trasporto pubblico locale ed in particolare il trasporto ferroviario che è certamente meno inquinante anche di quello degli autobus.
E noi per tutti questi motivi siamo anche convinti che Lei si renderà paladino della nostra più completa e comunque moderata richiesta di ripristinare sulla linea storica l’orario ivi vigente addì 5/2/2014 (data dell’incidente di Portici).
In base a questa nostra forte speranza abbiamo anche allontanato l’idea di rivolgerci alla Procura della Repubblica presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti.
Infatti la gestione della linea storica è sintomatica di un uso irrazionale ed ingiustificato delle risorse pubbliche a forte vantaggio di pochi utenti ed a svantaggio forte e vessatorio di intere e numerose collettività: e ciò avrebbe potuto portare ad un’ accurata indagine anche della Corte dei Conti, che è deputata al controllo contabile-aministrativo sia della Regione Campania sia di Trenitalia S.P.A., per verificare il danno da disservizio reiterato ed aggravato ed il gravissimo danno all’immagine anche turistica della Regione Campania e dell’Italia e per eventualmente instaurare un giudizio di responsabilità amministrativo-contabile in danno degli eventuali responsabili di tale scempio con il rischio di gravi sanzioni pecuniarie a loro carico.
Però noi siamo convinti che anche grazie alla Sua sensibilità ed al Suo impegno questa evenienza negativa verrà definitivamente accantonata.
La ringraziamo anticipatamente, Le auguriamo buon lavoro, rimaniamo in attesa delle Sue preannunziate nuove e siamo sempre pronti a collaborare con Lei ogni qualvolta ce lo dovesse richiedere”.