Torna sulla nostra testata un’altra riflessione dell’architetto Donato Fioretti.
Fu membro di quella “Nocera Civile” che supportò la prima elezione a sindaco di Manlio Torquato. Fioretti in una nota scrive:”Più che “ideare” strategie politiche da “quattro amici al bar”, sarebbe utile meditare sul valore di quello che è stato fatto e su quello che si intende fare. Una meditazione serena, rifiutando la demagogia, l’equivoco, ma soprattutto l’incoerenza di coloro che hanno una unica “qualità”, quella di manovratori “pro domo mea”; voltagabbana sempre pronti a salire sul carro del vincitore e l’aspetto negativo è che quest’ultimo per accrescere il proprio consenso li accoglie a braccia aperte”.
L’architetto nocerino della prossima tornata elettorale ha le idee chiare: “Visti i tanti “guasti” riscontrabili nella mia città, l’auspicio è quello di non vedere all’opera le stesse “personalità” che – anche grazie alla mancanza di partecipazione della comunità – hanno potuto creare i “guasti” che sono sotto gli occhi di tutti.
Continuo a pensare che ci sia bisogno ancora di un “approccio civile”, l’impegno di persone che – anche se con “provenienze politiche diverse” – con passione, ritengano di realizzare un progetto utile alla città”. Nota che si chiude con questo appello: “Il consenso non come contingente obiettivo politico, ma come garanzia di un buon risultato per tutti: una Amministrazione che si mostri finalmente in grado di porre sul tappeto le grandi questioni della città definendo il quadro delle opportunità per il suo sviluppo.
E tutto questo per raggiungere i fini che ci spettano come cittadini”.