Ieri Consiglio comunale. Leggero malore per l’assessore Salsano che si è subito ripreso. Il cachet di Bennato per il teatro Barba. Il sindaco ammette pur non entrando nei particolari: “Quello del Prefetto è quasi un diktat, per noi un dovere morale”.
CAVA DE’ TIRRENI. Attimi di paura per l’Assessore Adolfo Salsano che durante i lavori del Consiglio comunale di ieri ha avvertito un malore fortunatamente passeggero e senza bisogno d’intervento da parte del 118, l’unico acuto dell’Assise di ieri che per tutta la durata delle trattazioni ha avuto toni pacati e signorili. Soddisfazione per l’Avvocato Del Vecchio che vede approvata all’unanimità la sua formale richiesta d’impegno per l’Amministrazione di devolvere il cachet che doveva essere ricevuto da Edoardo Bennato al completamento del teatro comunale ‘’Luca Barba’’, finanziato precedentemente con il progetto ‘’Piu Europa’’ ma che ancora manca di arredi.
Di spessore le interrogazioni dei Consigliere Vincenzo Lamberti e Marco Galdi, direttamente rivolte al Sindaco Servalli in merito al ‘’quam’’ si sta evolvendo l’impegno del governo cittadino sul destino dell’ospedale cittadino ed in merito all’arrivo di circa 150 migranti extracomunitari nel comune metelliano, chiedendo un punto generale della situazione. Umane ed esaustive le risposte del primo cittadino che sottolinea in merito all’ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo la persistenza delle fragilità strutturali e che il plesso ospedaliero deve inserirsi in un ottica di mutua collaborazione con il Ruggi d’Aragona (riprendendo il tema dei 10 letti nuovi trasferiti dal reparto di ginecologia cavese all’ospedale di Salerno).
Proprio in merito al reparto di ginecologia che rimarrà chiuso il Sindaco specifica che il diniego del Tar non è altro che figlio delle rigide normative sanitarie nazionali per le quali un ospedale merita la ginecologia se si registrano mille o più nascite all’anno. Inutile dunque la richiesta di deroga alla norma visto che le neo mamme cavesi, secondo il giudice amministrativo, posso raggiungere agilmente l’Umberto I di Nocera Inferiore o il Ruggi d’Aragona di Salerno. In ogni caso in nosocomio metelliano non rimarrà impreparato in materia con la persistenza di un ambulatorio di ginecologia nel quale personale ostetrico e medici potranno fornire assistenza a madri e nascituri.
La promessa di Servalli in ultimo è quella che nel tempo verrano recuperate migliori condizioni di ospitalità offerte dalla struttura. Tema migranti: «L’accoglienza – il primo cittadino – è un valore non negoziabile. Ufficialmente il Comune non si è ancora impegnato nell’adesione allo Spar (piano di accoglienza nazionale stilato da Ministero dell’Interno e dall’Anci secondo il quale alle città verranno affidate le cure di 3 migranti per ogni 1000 abitanti) e stiamo ragionando sulle condizione per ospitare,condizioni che verranno stabilite in un clima di dialogo con tutte le forze consiliari attraverso le commissioni e la riunione dei capigruppo. Ospitare non è un obbligo – conclude Servalli – ma quello del Prefetto è quasi un dictat, da noi avvertito come un dovere morale».
Per quanto riguarda le altre trattazioni, ancora rimane incerto il futuro delle condizioni di via Gaetano Cinque che per essere riportate alla normalità necessitano di fondi regionali non disponibili al momento o dell’accensione di un mutuo da parte dell’Amministrazione non ipotizzabile; in merito alla persistenza dei 10 nuclei familiari nei prefabbricati è in fase di costruzione l’elenco per l’accessibilità agli alloggi mentre per lo smaltimento dell’eternit ancora presente sul territorio è necessario di un finanziamento regionale di 850.000 euro.
Approvato in ultimo l’acquisto da parte del Comune dell’immobile abusivo di via S.Martino nella frazione di Passiano per prevalente interesse pubblico dove gli attuali occupanti verseranno all’ufficio tributi una tassa di indennità per l’utilizzo dell’immobile.
Adriano Rescigno – Le Cronache