Il ricordo del Principe del sorriso nato in via Santa Maria Antesecula, al Rione Sanità, il 15 febbraio 1898.

Quanti possono sembrare 119 anni! Un’infinità, un ampissimo lasso di tempo nel quale il mondo cambia, così come le idee, i costumi, il modo di leg- gere la vita, le cose.
Cambia la storia, tutto quello che credevi essere un’inoppugnabile certezza diventa, nel corso di pochi anni, oggetto di mutamento profondo, «’na cosa ‘e niente» di eduardiana memoria e la precarietà dell’esistenza diventa triste pane quotidiano. Per fortuna qualcosa non cede il passo alle “mode” e alla rivoluzione del cambiamento: in questi ultimi tragici e magnifici 119 anni, tra una Guerra e l’altra, una bomba atomica e terrorismo, c’è un «file rouge», una specie di collante che mette tutti d’accordo, che ferma il tempo e ne diventa sovrano: Totò.
Quest’uomo che, come nei racconti favolistici, nei romanzi ottocenteschi, da “povero Cristo” qualsiasi, nato nel popolarissimo Rione Sanità, in via Santa Maria Antesecula 109 il 15 febbraio 1898, diventa Principe di vita e di risata, il prossimo 15 febbraio compie gli anni!
Ci piace utilizzare il tempo presente perché Totò è ancora qui, in mezzo a noi, fa parte della nostra quotidianità, del nostro lessico, della nostra gestualità. Ci piace immaginarlo festante, a suon di brindisi con Eduardo, Pino, Massimo, con una folla che, trepidante, attesta il suo ennesimo successo a suon d’applausi, sketch e lazzi irresistibili.
Lasciando da parte la retorica celebrativa, i “paroloni” ad uso e consumo delle circostanze, le «quisquilie e pinzellacchere», il ricordo del Principe deve accompagnarci quale esempio di rettitudine, intransigenza morale e, anzitutto, irripetibile valore artistico da custodire gelosamente.
Auguri, Totò!

