La “lite” sul Patto territoriale conteso per interessi di parte

NOCERA INFERIORE. Da giorni va in scena una stucchevole polemica sul cambio di rotta del sindaco Manlio Torquato sul Patto territoriale ( fino a votare la fuoriuscita dal Patto territoriale, per poi ora mutare opinione gisutificandolo con il rifinanziamento dello strumento di concertazioone) e sulla nomina a presidente Paolo De Maio. Stucchevole, in verità tranne quella del Movimento cinque stelle perchè non presente in questi ultmi anni di attività politica, visto che tutti i partiti politici hanno contribuito al naufragio delle speranze che lo strumento di concertazione portava con sé.

Le formazioni di centrodestra e di centrosinistra dapprima, invece che concentrare i fondi arrivati su opere strategiche, li hanno suddivisi un tot a comune, costruendo opere inutili, come i centro sociali in ogni landa. Poi inscendando isteriche liti tra alcuni rappresentanti all’interno Patto e Agroinvest solo per spartirsi posti di potere e, quando la zezenella (i soldi) finì hanno fatto a gara nel prendere le distanze. Basta vedere l’attenzione, pressocché nulla al destino dei lavoratori, molti guarda caso amici di parti politiche non più in auge. Ora si fanno distinguo e polemiche sulle nomina del presidente come se poi ognuna delle forze politiche non abbia applicato l’ “articolo quinto”, chi tiene in mano ha vinto, nella gestione degli enti pubblici.

E’ ovvio che oggi il mazzo delle carte è nelle manideil Pd e che, ormai, è chiaro che un partito praticamente assente in quasi tutti i comuni dell’Agro nocerino ha puntato su
Torquato per cercare di rianimarsi dopo due batoste elettorali e dopo le figuracce delle parlamentarie. Tanta effervescenza sul Patto territoriale (che fino a ieri non fregava a nessuno) è perchè con qualche soldo girato alla Regione diventa un buono strumento di operazione (lavori pubblci ed altri inetrventi) e visibilità da sfruttare per le prossime elezioni parlamentari (il collegio va da Scafati a Salerno!!!) e comunali a Nocera Inferiore, tagliando fuori in partenza qualche forza politica che in mano ora non ha nulla.

L’interesse dei cittadini diventa solo una giustificazione per un intervento contro un strumento che se lo sia ha in mano è necessario se lo hanno gli altri è una schifezza. L’ultima cannonata l’ha sparata il consigliere regionale Alberico Gambino di Fdi che attacca il Pd nocerino ricordando che questo partito ha deliberato la fuoriuscita dalla Patto che il 31 dicembre scorso avrebbe dovuto cessare le proprie attività; contesta ai democrat di fingere di nnon sapere che «la Provincia di Salerno, i comuni di Angri, Pagani, Sarno, Scafati, etc. etc. hanno deliberato la dismissione delle proprie quote azionarie in Patto del’Agro Spa e , quindi, non si riesce a comprendere chi sarebbero i detentori attuali di queste quote societarie a meno che il Comune di Nocera Inferiore ed il Pd nocerino, non abbiano deciso di acquisirle in modo da diventare socio totalitario della stessa magari facendosi finanziare dalla Regione Campania». Ma in tanti anni in cui il Pdl prima e Fdi hanno governato tutto il possibile cosa hanno fatto per riformare o abolire il Patto?

Alessio Vicidomini – Le Cronache

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