Spaccio: comandavano i fratelli El Ghali

NOCERA INFERIORE/PAGANI. Un’organizzazione perfetta, basata sui vincoli dinazionalità e familiari e che assicurava al “capo dei capi” (tale Majid”) almeno sei mila euro al mese di guadagno. E’ questa il profilo della gang di spacciatori di hashish messa in piedi da Hassan El Ghali,27enne marocchino residente in via Farina, nel centro storico di Pagani, come i suoi fratetlli arrestati con lui, il 37enne Mohamed, il 32enne Abdelhadi e il 34enne Hamid. della gang avrebbe fatto parte anche il connazionale 49enne ChafiLamzouri (dettoancheHabib) residente a Scafati che si sarebbe occupato dell’approvigionamento di stupefacenti.

I quattro fratelli e loro connazionali lavevano in mano lo spaccio delle sostanze stupefacenti cosidette leggere in molte aree del’Agro nocerino. Hassan El Ghali aveva organizzato una vera e propria associazione per trafficare hashish in grandi quantitativi che aveva base a Pagani e soprattutto a Nocera Inferiore. La gang poteva contare anche sull’apporto di numerosi extracomunitari di origine magrebina. Tra questi, che non facevano parte dell’associazione per delinquere, ci sarebbe anche Ahmed Saadoun 48enne marocchino residente a Fonte Nuova in provincia di Roma, coinvolto solo per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti che per il Gip ha dimostrato particolare tendenza criminale essendo considerato l’intermediario del gruppo in madiepatria sulla piazza romana.

Il modus operandi
Il capo dell’organizzazione era però un tale Majid in Marocco che gestiva vari organizzazioni di spaccio in Italia. La droga arrivava in un deposito a Roma o in provincia e poi venisa smistata alle varie reti, come quella che aveva messo su Hassan El Ghali. La rete locale in mano ai fratelli magrebini poi la spacciava o la dava ad altre organizzazione come quelle dei Franceschelli di Salerno.
L’oragizzazione con base a Pagani e Nocera incappò, nel febbraio dello scorso anno, in un sequestro di circa 94 chili di hashish prelevati a Roma e destinati all’Agro ma bloccati dalla Squadra mobile di Salerno che arrestò, in quella occa- sione, Hassan El Ghali.
Hassan, anche da detenuto. ha continuato a gestire le risorse economiche e l’organizzazione di traffici.

I guadagni
«la pace sia con te, noi abbiamo parlato di 6.000 euro al mese, e questo il minimo di guadagno che vi manderemo. Nel caso di guadagno maggiore a te sarà dato il doppio o il triplo mentre il resto va in cassa, oltre ai vari pagamenti e tutto tuo. Rispondimi. Tutto quello che tu desideri quello sarà». Questo il colloquio tradotto dall’arabo inetrcorso tra Hassan e un addetto di Majid che poi gli darà l’ok. Sono chiare queste parole che danno il via ad una ricostruzione degli ingenti guadagni che si riusciranno ad ottenere investendo solo 3mila euro per comprare fumo e che renderà anche quattro o cin- que volte tanto.

Un businnes di decine e decine di miglaia di euro alla settimana dal quale defalcare i costi iniziali, quelli del mantenimento della gang e per pagare gli avvocati. Detratto tutto, solo il capo in Marocco avrà un guadagno di 6mila euro al mese.
Ci sono anche occasioni dove il gruppo lamenta la qualità dello stupefacente avuto e altri dove intercorrono scambi con puscher italiani.

La base logistica dei trafficanti in Marocco era Roma. Da qui partì l’auto con 94 chili di hashish intercettati dalla Squadra Mobile di Salerno a Nola.

Gianfranco Pecoraro – Le Cronache
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