Salerno. “Da alcuni anni è in atto nel nostro Paese un processo di impoverimento e di emarginazione degli anziani. Sta avvenendo quello che Renzi voleva fare con la vecchia classe politica del Paese. Si stanno rottamando gli anziani. Le pensioni non vengono rivalutate da oltre 15 anni. La sanità è in condizioni pietose e a costi non più sostenibili, le politiche sociali hanno subito un forte ridimensionamento, mentre la tassazione locale è schizzata alle stelle. Essa, infatti, è aumentata del 700% negli ultimi 10 anni: a farne le spese non solo l’economia ma anche le fasce più deboli come i pensionati”. La denuncia parte dalla FNP CISL di Salerno che da sempre è in prima linea ad affrontare i temi delle tariffe e della imposizione locale con quelli delle politiche sociali.
“L’insieme della Tasi e della vecchia Imu supera di fatto il costo delle singole tasse rispetto agli anni precedenti. E’ questo avviene anche a Salerno”, ha affermato Giovanni Dell’Isola, segretario della FNP CISL Salerno. “Un incremento che viene caricato su quella parte di popolazione che spesso è in regola. Insomma si tassano di più sempre i soliti noti, che adesso hanno perso anche alcune agevolazioni storiche come quella di entrare gratis ai musei. Quest’ultimo provvedimento è quanto di più ingiusto e vergognoso nei confronti di una categoria sociale come gli anziani, che hanno contribuito allo sviluppo economico del nostro Paese e ai quali, invece, viene fatto pagare il prezzo più alto in termini di costi economici, ma soprattutto in termini di mancanza di solidarietà e rispetto verso le loro più elementari esigenze. Evidentemente la classe politica italiana ha smarrito quello che un tempo si chiamava rispetto e attenzione per le persone anziane e che aveva le sue radici all’interno della famiglia e della società”.
Dell’Isola sottolinea che mentre in provincia di Salerno l’80% pensionati vive al di sotto della soglia di povertà, l’attenzione delle amministrazioni locali su eventuali sgravi o esenzioni per loro o per le fasce sociali più deboli non si avverte. “Anzi, le amministrazioni comunali appaiono più preoccupate dalle valutazioni economiche e non dalle conseguenze delle tasse sulle politiche sociali. Eppure i Comuni, a seguito della riduzione delle risorse nazionali e regionali, sono in prima fila nella revisione della spesa a discapito proprio delle politiche sociale e non della eliminazione degli sprechi. Sembra un paradosso, ma mentre la tassazione e le tariffe locali (Irpef, Tari e Tasi) aumentano a dismisura succede che, al contempo, gli stipendi dei dipendenti pubblici restano bloccati da oltre cinque anni e non vengono effettuate assunzioni. Dunque, non riusciamo a capire come mai l’imposizione fiscale aumenta, mentre i servizi regrediscono sempre di più e i bilanci risultano sempre in rosso”.
Per i pensionati salernitani della FNP CISL serve, quindi, ripartire da un welfare inclusivo, che si avvii verso i reali bisogni della gente, con l’efficienza della spesa e chiedendo sgravi ed esenzioni per le fasce sociali più deboli e le nuove piccole imprese che danno lavoro soprattutto ai giovani, che è l’altra fascia d’età penalizzata da questa classe politica.