Colliano (SA): sequestrata azienda agrozootecnica illecita, denunciata una persona a piede libero

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, unitamente a quelli della Stazione del luogo, a Colliano, hanno apposto i sigilli di sequestro ad una nota locale azienda agrozootecnica dedita all’allevamento di bovini, ovini e suini.

L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione al decreto del GIP del Tribunale di Salerno, dott.ssa Maria Zambrano, è stata coordinata dal Procuratore Capo f.f. Erminio Rinaldi e condotta dal sostituto Procuratore dott. Guglielmo Valenti, della sezione reati ambientali della Procura Salernitana, che, nel motivare la richiesta di sequestro al G.I.P evidenziando “il profilo di rischio igienico sanitario per la salute e la salubrità ambientale”, ha emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante dell’azienda zootecnica per le violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente).

In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del N.O.E. anche in relazione ad esposti pervenuti da un locale comitato civico che lamentava che nei pressi dell’azienda si avvertisse ormai da tempo, e in special modo nella stagione estiva, un odore nauseabondo e molesto, dovuto probabilmente alle esalazioni di escrementi di animali, si è proceduto al sequestro preventivo, compreso i terreni, dell’intera attività di allevamento di bovini, ovini e suini, con informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno a carico del legale rappresentante aziendale.

Dalle attività di indagine e all’esito di un sopralluogo effettuato dai Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente, unitamente a personale veterinario dell’ ASL, è emerso che presso l’impresa agricola e di allevamento la regimentazione dei reflui provenienti dagli allevamenti di ovini, bovini e suini avveniva con canalizzazioni sul piano di calpestio; in particolare venivano rilevati alcuni tubi dai quali si notava il riversamento diretto sul suolo non impermeabilizzato e non destinato ad impiego agricolo dei liquami provenienti dalla stalla che davano luogo ad acquitrini putrescenti; inoltre si accertava la presenza di cumuli per alcune centinaia di metri cubi di materia fecale di origine zootecnica, quale letame, depositati direttamente sul suolo senza alcun accorgimento idoneo a prevenire rischi igienico sanitari e privi di protezione dagli agenti atmosferici e da insetti e volatili; infine, si constatava la fuoriuscita di rivoli di liquami dal capannone che ospitava le suine ed ovine, mentre non venivano rinvenute concimaie o altre vasche a tenuta per la raccolta e lo stoccaggio dei liquami provenienti dall’allevamento; la titolare dell’azienda non era in grado di esibire alcun titolo che autorizzasse l’utilizzazione agronomica delle materie fecali provenienti dall’attività di allevamento o l’impiego di effluenti per la fertirrigazione, né lo scarico dei reflui, né documentazione attestante il regolare smaltimento dei rifiuti prodotti dall’azienda medesima; analoghe irregolarità erano state già contestate dalla ASL ed avevano determinato l’emissione di delibera da parte del Comune di Colliano, che intimava all’azienda di adeguarsi alle prescrizioni dell’Asl, prescrizioni rimaste inosservate; inoltre l’azienda non risultava titolare di alcuna autorizzazione per lo scarico dei reflui provenienti dall’attività di allevamento, né per l’utilizzo agronomico dei liquami; gli ulteriori accertamenti eseguiti dai Carabinieri del NOE hanno così rivelato che presso l’azienda agricola vi era in essere una illecita attività di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, visto il convogliamento dì effluenti zootecnici sul terreno in assenza delle prescritte autorizzazioni ed il deposito incontrollato, direttamente sul suolo, di materiale fecale animale in assenza di qualsivoglia sistema di impermeabilizzazione, di protezione dagli agenti esterni e di neutralizzazione di rischi igienico sanitari, il tutto in violazione degli articoli 137 e 256 del D.lgs.152/2006 (Codice dell’Ambiente).
Nel corso del sopralluogo presso l’allevamento i Carabinieri del NOE hanno dunque accertato che nell’azienda zootecnica vi era l’illecita gestione di rifiuti speciali, e più precisamente lo smaltimento e l’abbandono illecito di rifiuti speciali liquidi e palabili consistenti in liquami zootecnici come feci animali, urine e letame, in assenza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione; ancora, l’attività di allevamento effettuava lo scarico illecito sul suolo dei reflui zootecnici prodotti dall’allevamento di bestiame.
Infine, l’Autorità Giudiziaria ha poi proceduto alla nomina di un amministratore giudiziario anche al fine di impedire il totale arresto dell’attività imprenditoriale, con conseguenti ricadute negative sulla gestione economica dell’azienda e sui relativi livelli occupazionali, ma con il preciso compito di assicurarne la continuità operativa d’impresa, salvo la rimozione delle irregolarità rilevate, immediatamente attivandosi per la cura di tutti gli adempimenti necessari a ricondurre a norma la condotta illecita, rimuovendo le irregolarità riscontrate, con particolare riguardo alla gestione dei rifiuti nel pieno rispetto del decreto legislativo n.152/2006 (Codice dell’Ambiente)

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