Si è svolta stamattina, la commemorazione dei 170 anni della tratta ferroviaria Napoli – Nocera. Ingegno dei Borbone che, dalla capitale del Regno, estesero la strada ferrata verso Portici, Castellammare e Nocera
Purtroppo, oggi, dire borbonico è sinonimo di arretratezza, ma le cose non stanno proprio così. I Borbone e quindi l’essere Borbonico, aveva il senso puro di modernità, basti pensare all’impianto siderurgico di Pietrarsa (lì si costruivano le moderne locomotive) al cantiere navale di Castellammare e alla strada ferrata, gioiello di ingegno ed ingegneria del tempo. A Nocera si è reso omaggio alla tratta che dalla Capitale, Napoli, giungeva a noi e che il Re ha voluto fortemente. Non dimentichiamo che, tra Nocera Inferiore e Castel San Giorgio, vi è il primo traforo del mondo, quello di passo dell’Orco. Battezzato due volte, prima sotto il Regno delle Due Sicilie e poi sotto il regno savoiardo.
Alla presenza del Colonnello Antonio Gamboni e delle associazioni locali, Pro Loco Nuceria Alfaterna, Pro Loco Nocera Superiore, Acsf Nocera, Clamfer Napoli e col patrocinio del comune di Nocera Inferiore, si è reso omaggio ad un’opera storica che, nonostante i recenti crolli a Portici e disagi a Salerno, insiste ancora nel tempo. Testimonianza di modernità e non di arretratezza.
Giuseppe Colamonaco