Nocera Superiore: lamentele sulla gestione del verde cittadino, ma anche proposte

Ridar vita alle aree verdi del Comune affidandole ad associazioni locali o privati.
E’ questa la proposta avanzata da alcuni cittadini tempo addietro al sindaco Montalbano, sperando di riportare agli antichi splendori le aree che ora giacciono dimenticate ed abbandonate all’incuria del tempo, e che torna oggi a tenere banco.
Nonostante i lavori di riqualificazione dell’ex area container di via Risorgimento e di altre zone del territorio, infatti,non si placano le lamentele circa le condizioni in cui versano alcune strutture comunali: erbacce, cancelli il più delle volte chiusi al pubblico, giostrine inutilizzabili, fontane colme di melma, rifiuti ovunque.
Ed è per questo motivo che, già nel 2008, l’allora consigliere comunale Giovanni D’Acunzi avanzò al sindaco Montalbano la proposta di affidare gli spazi verdi ad associazioni o persone disoccupate (in modo da garantirne l’integrità ed una pulizia frequente) ma inutilmente.
Ad oggi lo stato fatiscente della villa comunale in via Pittoni è sotto gli occhi di tutti (bagni inagibili, ripari dal sole o dalla pioggia inesistenti, altalene rovinate), così come regna il degrado in viale Europa o piazzetta Filauro.
“Proponevo la gestione a persone disoccupate che dovevano mantenere pulito lo spazio” dichiara D’Acunzi”e far sì che i bambini non venissero infastiditi da persone poco raccomandabili, e in cambio potevano gestire un chiosco dove vendere ( dietro regolare licenzia comunale ) bibite o quant’altro. Organizzando di volta in volta eventi come musica da strada o altro.Un sistema semplice che avrebbe permesso di far risparmiare soldi dei contribuenti.“
Anche Enrico Lampo, attivista del Movimento 5 Stelle di Nocera Superiore, sostiene ancora oggi la prospettiva di riqualificazione degli spazi comunali.
“Questa proposta fu fatta a suo tempo e secondo noi era ed è molto valida. Abbiamo visto lo scempio che si è consumato all’interno della villa comunale ed un soggetto privato, in cambio della concessione di vendita alimentare,tornerebbe utile alle tante famiglie con bambini che frequentano il luogo. Resterebbe invariata la responsabilità relativa all’ordine pubblico e la sicurezza della struttura.”

Enrica Granato

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